QUANDO LA DESTRA FA PAURA SUL SERIO

Apriamo la nostra avventura con la testata L’Ingrato, con questo articolo che ci pare essere adeguato ai tempi attuali, così finemente cesellati nell’assurdo da sembrare quasi cristalline opere di un artista folle.
Stiamo ormai osservando da anni come tutti gli organi di stampa occidentali abbiano attaccato ogni logica vicina alle idee di destra con massicce cariche di cavalleria mediatica che farebbero invidia anche ai più navigati ussari delle steppe.
Abbiamo assistito con vergogna all’utilizzo di termini a cui è stato cambiato il significato, ad articoli basati sul nulla e redatti senza competenze, ad istigazioni di massa per infondere terrore e paura.
Sinceramente ci siamo stufati, e non poco.
In relazione al voto in Olanda, in cui Wilders, leader della destra locale è stato sconfitto dai moderati si è parlato addirittura della disfatta del populismo europeo, niente di più ridicolo.
Consideriamo che l’Olanda è uno dei paesi più ricchi d’Europa, in cui la popolazione ha una qualità di vita molto elevata ed in cui la crisi mondiale sembra quasi non aver creato danno alcuno.
Di fatto il programma politico della destra olandese, in un substrato del genere non avrebbe senso di esistere, quali sono quindi i problemi evidentemente gravi, che hanno portato il partito di maggioranza, il VVD, a perdere oltre il 15% delle sue preferenze ed a far crescere il partito di Wilders a tal punto da diventare il secondo partito in ordine di importanza?
La risposta è semplice quanto ovvia, i problemi che la popolazione percepisce come gravi sono esattamente quelli che i partiti di destra hanno elevato a loro cavalli di battaglia, ovvero, l’antieuropeismo, l’islamofobia, l’immigrazione incontrollata ecc ecc.
Non percepiamo una destra sconfitta, ma una destra in crescita, che sta lentamente ma inesorabilmente evolvendo, modificando le vecchie ideologie ormai desuete e portandole a competere con le reali problematiche il popolo percepisce essere un reale problema.
Se questo è populismo, allora benvenuto sia, poiché esso è finalmente il primo bagliore di speranza e di reale democrazia che l’Europa vede dall’anno funesto della sua creazione.

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