PRIMARIE DA PRIMATO

Abbiamo assistito all’ennesimo scempio, di nuovo la democrazia è stata vergognosamente violentata a favore del potere e dell’idiozia.
In questi giorni il Di Maio Nazionale, ex venditore di noccioline allo stadio San Paolo di Napoli (poiché questo era il suo mestiere) è stato imposto dal Grullo parlante a capo del movimento cinque stelle, senza se e senza ma, con una manovra che dire vomitevole è poco.
Il loro sistema di democrazia partecipata denominato Rousseau, ha ricevuto 30.936 voti a suo favore, il problema è che gli aventi diritto a quanto pare sono oltre 130.000, di conseguenza possiamo affermare che la credibilità del movimento è ai minimi storici se solo un quarto dei potenziali elettori esprime la sua preferenza.
Dopo questo immane flop mediatico (poiché nulla era se non puro marketing) il direttivo è corso come sempre a riunirsi in una camera stagna, grullo con i suoi esperti della Casaleggio stanno valutando il da farsi e non c’è da stupirsi se la volontà dei molti rimarrà volontariamente inascoltata, infatti questo è il modus operandi che da sempre il movimento pone in essere, decidendo arbitrariamente su chi, quando e come deve o può dire, fare, lettera e testamento.
Per quanto ci riguarda speriamo di rivedere presto il Dimaiuccio allo stadio da cui è arrivato, sia dal punto di vista geografico che professionale.
Dalla destra (Unita???) giunge una voce sopra tutte, quella dal Salvini nazionale che sbraita frasi lapalissiane (senza capirne il significato) additando il Dimaiuccio ed il suo flop ed imponendosi prepotentemente alla guida delle destre (Unite????) Italiane.
E fa bene, il Salvini ad imporsi, poiché dal suo punto di vista egli è un capitano coraggioso che guida una impavida masnada di “bravi” (nella accezione Manzoniana del termine).
Tuttavia se quasi 31.000 voti sono di fatto una quota imbarazzante per chiunque si affacci alla politica a livello nazionale, va considerato che Salvini di voti alle sue primarie ne ha presi solo 7.000.
Mister 16% , hai ragione a dire che la candidatura di Di Maio è vergognosa, ma, santo cielo…. da che pulpito.

Christian Longatti
Andrea Gunetti

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