ITALIA: DA REPUBBLICA DELLE BANANE A QUELLA DELLE “TOPPE” POLITICHE

Italia, Paese di santi, poeti e navigatori. Ma anche di partiti politici. Tanti. Troppi. Alcuni dai nomi decisamente improbabili, altri dai programmi politici che rasentano la fantascienza. Nemmeno nelle più brillanti delle situazioni di fantozziana memoria la realtà avrebbe potuto raggiungere un tale livello di creatività mista ad una spolverata di malcelata comicità tragicomica. Questo è il termometro di un Paese che naviga a vista nelle acque dell’incertezza generale, dove la politica ha fatto più danni di qualsiasi guerra. Se la nostra è ufficialmente una nazione gerontofila, dove nulla si fa per cercare di agevolare i giovani, i giochi sono presto fatti. E le elezioni politiche del prossimo quattro marzo non sono nient’altro che la cartina tornasole di questo malessere che rimesta come acqua putrida all’interno di una pozzanghera che non fa altro che infettare tutto ciò che la circonda. Basta andare a scartabellare la lista dei simboli dei partiti politici presentati (ben novantotto). Tra quelli che (sia nel bene che nel male) sono diventate delle consolidate realtà all’interno del panorama politico tradizionale, ci sono alcune liste che meritano una menzione particolare. Immaginate la bacheca del Viminale come una di quelle giacche di jeans che andavano di moda negli anni Ottanta tra i punk, i quali erano soliti adornarle con numerose toppe dalle scritte e dai messaggi più disparati. La prima toppa tra quelle più eccentriche ad essere appuntate su questa giacca di jeans immaginaria è senza dubbio quella delle Buone Maniere- dispositivi anti- molestie, che cerca di sfruttare l’onda lunga dello scandalo delle molestie prima che sia inserita nel buio archivio del dimenticatoio. Il secondo posto nella lista delle bizzarre toppe politiche vede il Sacro Romano impero cattolico, seguito a ruota in terza posizione dal Movimento mamme nel mondo. Come detto, la realtà spesse volte supera la fantasia. Non si fa in tempo a trattenere i propri organi interni scossi da fragorose risate che la lista continua con l’Unione Tricolore America Latina passando per il  dannunziano Movimento dei Poeti D’Autore. Insomma, c’è una coalizione politica davvero per tutti. La scelta, che pare essere davvero ampia, lascia il posto al beneficio del dubbio. Che, quasi istantaneamente, cede il passo all’imbarazzo dello sconforto per la presa di coscienza di navigare all’interno di una nazione dove si è fin troppi ad avere la pretesa di passare dalla medesima porta. Se non è questa una Repubblica delle Banane è di sicuro quella delle “toppe” politiche.  Chissà che sarà di noi. Lo scopriremo solo votando.

Hank Cignatta

 

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