CARLOS SANTANA, LO SCIAMANO DELL’ASSOLO

Carlos Santana e il suo gruppo vanno oltre il semplice concetto di rock band. Sono stati la colonna sonora di una generazione, di un determinato periodo storico che utilizzava gli assoli di chitarra per entrare nelle pieghe più recondite delle coscienze. Era una ventata di novità all’interno di un panorama musicale che era in costante fermento, che aveva tanto da dire e parecchio da offrire. Furono i pionieri di una nuova sperimentazione sonora che non aveva precedenti. Riuscirono infatti a mescolare generi musicali all’apparenza molto diversi tra loro quali il rock, la salsa, il blues e la fusion. Il tutto accompagnata dalla straordinaria abilità strumentale di Santana, il quale era in grado di dare anima alla sua chitarra elettrica e di farla cantare per mezzo dei suoi epici assoli con i quali ha scritto una delle pagine più belle della storia del rock. La storia di Carlos Santana d’altronde è quella di un predestinato. Proveniente da una famiglia di musicisti, suo padre José suonava il violino in un complesso di mariachi, gruppi musicali tipici dell’ovest del Messico. Ben presto anche Carlos iniziò a mostrare interesse nei confronti della musica e iniziò a suonare il violino. All’età di undici anni si trasferì con la sua famiglia a Tijuana, dove imparò a suonare la chitarra da autodidatta e dove si guadagnava da vivere intrattenendo i turisti americani suonando i successi di altri virtuosi della chitarra del calibro di John Lee Hooker, T-Bone Walker e B.B. King. Dopo essersi trasferito negli anni sessanta con la famiglia a San Francisco il giovane Carlos ebbe modo di affinare i suoi gusti musicali e di ispirarsi ai suoi gruppi e artisti musicali preferiti, tra i quali i The Grateful Dead e Muddy Waters. L’anno della svolta però arriva nel 1966, quando il chitarrista Tom Frazier decide di mettere su un gruppo rock. Oltre a lui alla formazione della band si aggregarono lo stesso Santana, Mike Carabello, Rod Harper, Gus Rodriguez e Gregg Rolie. Il gruppo portava il nome di Santana, il quale però non era visto come il leader del gruppo. La band infatti era più un collettivo di musicisti, i quali erano intenti a dare il loro contributo stilistico durante le esibizioni dal vivo. Grazie ai loro concerti live i Santana iniziano ad attirare l’attenzione dei produttori e fu così che Bill Graham si accorse di loro, diventando un suo grande fan. Nel 1969 convinse i promotori del festival di Woodstock a farli salire sul palco. Ne nacque una delle esibizioni più belle ed iconiche di Woodstock, seconda per intensità e maestria musicale solo a quella di Jimi Hendrix e che permise al gruppo di consolidare il suo successo. Nello stesso anno i Santana danno alle stampe il loro primo album omonimo, che rappresenta un vero viaggio all’interno delle sperimentazioni sonore che diventeranno uno dei tratti distintivi del gruppo e che permetteranno a Carlos Santana di diventare uno dei più grandi chitarristi della storia. Nel 1970 il gruppo riesce ad imporsi all’attenzione pubblica internazionale grazie all’album Abraxas, che segnava la fine delle lunghe sessioni del precedente album e l’introduzione di brani dalle strutture meno convenzionali. Il gruppo ( e Santana stesso) vennero dati musicalmente per spacciati diverse volte, pubblicando lavori che alternarono diverse fortune. Trai i più importanti  degli anni settanta vi sono Santana III del 1971, Caravanserai del 1972, Amigos del 1976. Nella decade successiva Santana e il suo gruppo si dedicarono alla pubblicazione di brani dalle sonorità più orecchiabili. Tutto va bene fino a quando non sopraggiungo gli anni novanta e l’avvento di quel fenomeno musicale e di costume chiamato Grunge. Dopo la consacrazione internazionale Carlos Santana corre il serio rischio di non riuscire a farsi conoscere ( e conseguentemente apprezzare) dalle nuove generazioni. E’ del 1999 la pubblicazione di Supernatural, album che segna la collaborazione del chitarrista con grandi artisti  quali Eagle Eye Cherry, Eric Clapton, Lauryn Hill, Wyclef Jean, Manà e Dave Matthews. Il singolo di lancio del disco, Smooth, divenne un grande successo radiofonico e in breve tempo fu una delle canzone iconiche degli anni novanta. La formula presente in Supernatural permise a Carlos Santana di subire una seconda ondata di popolarità, riuscendo a conquistare anche le nuove generazioni che continuano ad essere affascinate dalla magia dei suoi assoli, unici e senza tempo.

Hank Cignatta

 

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