MTV E LA RIVOLUZIONE MUSICALE PRIMA DI YOUTUBE E SPOTIFY

Siamo profondamente cambiati da quando, in quell’agosto del 1981, le immagini dell’allunaggio dell’Apollo 11 montate con il logo del primo network televisivo a carattere musicale venivano accompagnate dalla frase “ladies and gentleman, rock ‘n’roll”. In quel preciso istante stava avvenendo una rivoluzione che avrebbe avuto un impatto determinante sulla cultura giovanile americana e sulla diffusione e fruizione musicale. Da allora noi siamo profondamente cambiati. Esattamente come è cambiato il mondo che ci circonda. Internet è diventato parte integrante della nostra esistenza, in grado di scandire ogni singolo istante delle nostre vite. L’industria musicale è cambiata, così come i gusti della gente e la concezione che essa stessa ha delle cose. Mtv nasce in un periodo in cui la televisione aveva ancora quel ruolo fondamentale di oracolo sempre presente nella coscienza collettiva. Fin dalla sua comparsa l’idea di un network interamente dedicato al panorama musicale fu un successo nei Paesi laddove poteva essere sintonizzato. Infatti il concetto di unire una clip video alla diffusione di un brano di un determinato gruppo o artista permise alla gente di venire a conoscenza con tutti quegli artisti che le emittenti radiofoniche non avevano ancora trasmesso e di conseguenza permesso di far conoscere ai loro ascoltatori. In Italia si era assistito ad un concetto simile negli anni Sessanta con i cosiddetti musicarelli, sotto genere cinematografico che aveva il preciso scopo di supportare il cantante in voga del momento e il suo disco. L’idea vincente alla base del successo di Mtv era quella di creare un canale televisivo la cui intera programmazione verteva sulla messa in onda ventiquattr’ore su ventiquattro di video musicali. Ma la sola messa in onda di spezzoni di concerto o video promozionali non bastava a tenere gli incuriositi spettatori incollati ai loro teleschermi a tubo catodico. Esattamente come avveniva nelle discoteche, dove era il DJ la figura chiave in grado di far girare la musica, c’erano delle figure che avevano lo stesso compito in ambito televisivo. La messa in onda dei video veniva presentato da un uomo o una donna che ben presto vennero chiamati VJ (Video Jokey), dando vita ad una delle figure televisive più gettonate tra i giovani che in seguito verrà ripreso anche da altri canali musicaliL’impatto che questo network televisivo musicale stava avendo sui giovani fu di larga portata. Lo slogan della rete, I Want My MTV, divenne il simbolo di quella generazione che venne presto definita come MTV Generation. La Music Television stava diventando quindi un punto di riferimento tra i giovani, focalizzata sulla loro cultura e il loro mondo. Nacque così la necessità di creare dei contenuti che esulassero dalla mera programmazione di concerti e di video musicali. Vennero allora introdotti nel palinsesto cartoni che affrontavano diverse tematiche, sempre con uno stile pungente e particolare che stava diventando uno dei tratti distintivi del canale. Fu così che cartoni quali Beavis & Butthead, The Head, Daria, Aeon Flux e Celebrity Deathmatch divennero appuntamenti fissi per milioni di ragazzi. Vi fu anche la produzione di programmi originali che riscossero un grande successo, tra i quali Room Raiders, Pimp My Ride e il Jenny McCarthy Show. Una menzione speciale merita Jackass, uno dei programmi più assurdi e sconclusionati della storia delle televisione, che deve gran parte del suo successo proprio grazie alla sua messa in onda su Mtv. La versione italiana della “televisione musicale” arriva nel 1997, dove  mossero i primi passi nei panni di VJ futuri volti noti del piccolo e grande schermo nostrani quali Daniele Bossari, Giorgia Surina, Camila Raznovich, Paola Maugeri, Victoria Cabello (storica voce di Mtv Italia), Paolo Ruffini, Enrico Silvestrin, Kris & Kris, Alessandro Cattelan e tanti altri. Ma si sa, i tempi cambiano. E con essi i modi per intrattenersi. La comparsa e la conseguente affermazione di Internet e di siti del calibro di YouTube hanno tolto parecchio potere ad Mtv, che è piombata in una vera e propria crisi che ha portato alla scomparsa del concetto di quel network musicale così come lo si era inteso negli anni passati. YouTube ha permesso a tutti coloro che rappresentavano gli spettatori di Mtv la possibilità di reperire video e concerti dei propri artisti preferiti a qualsiasi ora del giorno e della notte, senza interruzioni di sorta e in qualsiasi luogo grazie a dei simpatici aggeggi che avremmo presto imparato a chiamare smartphone. Ma questa è decisamente un’altra storia.

Hank Cignatta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Translate »