E’ SATIRA FINCHE’ FA COMODO

Oggi ci si scaglia tutti contro la vignetta del tal Vauro di turno.
Sempre in nome dell’etichettatura e del mantra dei recinti culturali.
Noi ingrati non ci stancheremo mai di affermare quanto poco conti per noi tutto questo teatrino di giullari del politicamente  corretto. Giudici del nulla. Tutti sempre in prima linea nel commentare pro o contro in una girandola di emozioni intrise di becera ignoranza. Ci fate schifo tutti voi e ci fa schifo persino il nostro dover commentare tutto ciò, ma lo facciamo per soldi e pecunia non olet! Questa è satira signori, e se vi disgusta vuol dire che ha colpito nel segno. La satira deve scuotere gli animi e deve essere dura e totalmente libera dalle coercizioni del nostro tempo. Se vi sentite intolleranti dinnanzi a queste vignette, sappiate che è in parte anche colpa vostra e del clima d’odio che si è instaurato in questo Paese.
Se un dio ha bisogno di farsi pregare per far del bene, costui non è un dio, è un mentecatto.
Fratello contro fratello, padre contro figlio, tutti ansiosi nel versare le quotidiane messi sull’ara del loro signore.
Latte e miele, sprecati per saziare menti mediocri e vili istigatori d’odio, pastori che guidano armenti verso profondi abissi pronti ad inghiottire le loro carni sfracellate su acuminati massi.
Chi siete voi che vi indignate per un disegno d’un vecchio cadavere frutto d’un credo rubato, rimaneggiato, rivisto, mezzo di plagio e carota ardente per capre senz’anima.
Che l’uomo possa vivere senza un dio è noto ma non senza una religione.
E’ così dolce sapere di non essere, rifiutar le umane follie, spogliarsi degli abiti volgari imposti da El furiosi.
Tutto il resto è solo illusione, cane mangia cane, ma è tempo di recarsi oltre, per ognuno v’è abbondanza di pena o di gioia, a seconda delle nostre scelte, scelte di dei, e non d’uomini.

Christian Longatti
Andrea Gunetti

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