TRANSMETROPOLITAN: UN FUTURO SEMPRE PIU’ PRESENTE

Immaginate di vivere all’interno di una società dove il crollo di alcuni tabù culturali ha portato il genere umano ad esprimere al massimo livello nuove vette di ignoranza e bestialità. Immaginate di vivere all’interno di una società governata da un politico che dispensa plastici sorrisi a trentadue denti, il cui unico scopo è il potere e trovare il modo di averne sempre di più.

No, non si tratta di una dettagliata descrizione del nostro Paese, ma bensì della trama di Transmetropolitan, uno dei fumetti più arguti, visionari e cazzuti degli ultimi vent’anni. Ideata dallo scrittore e giornalista britannico Warren Ellis e dal disegnatore americano Darick Robertson, questa serie a fumetti è ambientata in futuro distopico dove atti estremi come il cannibalismo sono socialmente accettati, purchè applicato su cloni privi di cervello.

L’unica voce in grado da fungere da “grillo parlante” all’interno di questa società che ha da tempo raggiunto il fondo della sua bancarotta morale è Spider Jerusalem, giornalista, che con i suoi articoli cerca di spalancare gli occhi della gente verso quella verità spesse volte plagiata da quei poteri forti che dovrebbero invece preservarne l’integrità.

Ben presto il lettore viene coinvolto nella lisergica e paranoica quotidianità di Jerusalem, personaggio dal carattere decisamente non facile e dalle abitudini assai bizzarre che diventano ben presto uno dei tratti distintivi del personaggio. Dotato di uno stile di scrittura caustico, ha un temperamento violento e cinico con il quale riesce sempre ad ottenere quella verità che spesse, troppe volte lo mette in seria difficoltà.

In perenne sollecitazione lisergica ed alcolica, Spider Jerusalem rappresenta l’ultimo baluardo della verità e del libero pensiero all’interno di un mondo in cui il capitalismo ha vinto e pervaso ogni aspetto della quotidianità. Basti pensare al massiccio uso che i mass media fanno della publibomba, improvvise scariche di luce emanate dagli schermi della televisione che vanno a caricare il cervello con inserzioni pubblicitarie che la gente sogna di notte. Una sorta di Ad Words per le se sinapsi.

Spider ha quindi una sorta di idiosincrasia presso quel pubblico che ha decretato il suo successo grazie alle sue inchieste e i suoi articoli al vetriolo, poiché il popolo si ostina a sostenere con il proprio voto politici che tutto hanno tranne che fare gli interessi della gente comune. Il più grande nemico di Jerusalem è proprio questa classe politica, contro la quale si scaglia per cercare di illuminare i cittadini con la luce della verità. E dov’è il nostro Spider Jerusalem? Molto probabilmente troppo impegnato a tifare per la propria squadra del cuore per palesarsi. D’altronde, come recita quel famoso detto, chi vive sperando…

Hank Cignatta

 

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