RUSSIA 2018, I MONDIALI DELLE SORPRESE

I Mondiali di calcio che quest’anno hanno avuto luogo in Russia sono stati un’edizione senza ombra di dubbio molto particolare. Al di là del campanilistico concetto che ha visto la nazionale italiana come una delle assenti più illustri in questa ventunesima edizione, quella appena conclusa è stata forse da anni la più intrigante dal punto di vista calcistico. Sono stati dei mondiali quantomai anomali, in quanto alcune di quelle stelle che nel corso degli ultimi temi hanno brillato nel firmamento del calcio internazionale sono giunti ad una sorta di momento che ha fatto da spartiacque nelle loro carriere.

E’ andato nuovamente in scena il duello Cristiano Ronaldo- Messi, giunto ad una parziale conclusione proprio sui campi da calcio russi. E se il campione portoghese ha dimostrato tutta la sua classe arrendendosi ai quarti di finale, impattando contro il talento dell’uruguaiano Edison Cavani, la stella dell’Argentina e del Barcellona non ha brillato come avrebbe dovuto. Sbaglia un rigore contro l’Islanda e fatica ad emergere come solo lui è in grado di fare. Questo ed altri fattori gli faranno prendere la difficile decisione di lasciare l’Albiceleste.

Il ritratto che viene fuori di Lionel Messi alla fine di questi mondiali di Russia 2018 è di un campione che cerca ad aggrapparsi a tutti i costi ad un risultato utile con la propria nazionale che, anziché esaltare le qualità di un giocatore in grado di incantare il mondo con  le sue giocate uniche, lo annulla neanche fosse la kryptonite di Superman. Allora forse anche La Pulce, come viene soprannominato Messi, è umano pur essendo quasi un extraterrestre del calcio moderno.

Ciò che traspare è che i mondiali conclusisi domenica scorsa e che hanno visto trionfare la Francia per la seconda volta nella loro storia hanno decretato il loro chiaro ed impietoso verdetto. C’è bisogno di un ricambio generazionale serio, composto da campioni in grado di fare realmente la differenza e che scendono in campo non per il rumore dei milioni sonanti ma per pura passione per ciò che fanno. Il segreto del trionfo dei transalpini è stato quello di trovare una squadra compatta, in grado di mettere in campo anima e cuore per raggiungere un risultato nel quale credevano fermamente. Poi l’apporto di giocatori straordinari quali Mbappè, Pogba e Griezmann sono fattori che hanno fanno senz’altro molto bene alla causa, ma la fame di voler raggiungere certi risultati senza offuscare dei talenti che meritano di essere coltivati nella giusta maniera è la chiave di volta per evitare che in campo scendano undici gatti viziati anziché una formazione di coraggiosi leoni desiderosi di vincere tutto a tutti i costi.

 

Hank Cignatta

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