L’ITALIA SI TAV RIALZA LA TESTA

A chi ha prole sarà capitato mille volte di osservare gli impettiti comportamenti di fanciulletti inalberati a cui il premuroso genitore dedica infiniti sacrifici per strappargli un sorriso o cancellargli per qualche momento quell’espressione accigliata e scontrosa sempre più comune tra i moderni infanti.

Egli costantemente ad ogni offerta di dolci o balocchi risponde con un categorico NO!

Offeso da chissà quale atteggiamento del genitore egli si ostina a mantenersi in un greve, imperscrutabile ed irascibile status quo.

Tra i moderni elettori c’è una categoria che si comporta alla stessa maniera di un pargolo irascibile, incapaci di concepire dialogo e confronto si abbarbicano sulle loro posizioni estremiste e culturalmente discutibili evidenziando come la negazione, la rottamazione, la cancellazione in sintesi l’entropia e la nichilizzazione siano gli unici motori trainanti del loro pensare ed agire.
Menano botte da orbi nella loro raffigurazione più ridicola e puerile, occhi chiusi alla verità e braccia che roteano in cerca di qualsiasi cosa gli si pari davanti.

Costoro hanno molti nomi e bandiere, divisi da incongruenze concernenti chi e quando odiare o cosa e perché abolire.
I No Tav rappresentano uno dei gruppetti di queste compagini riottose che tuttavia, per ovvi motivi sono riuscite a mettere i bastoni tra le ruote ad una nazione moderna e lanciata verso il futuro, più propensa a ragionare in termini di Europa che di acquartierarsi in posizioni nazionaliste retrograde ed obsolete.

Bartolomeo Giachino, politico attento da sempre alle esigenze produttive del paese ha condiviso una raccolta firme a favore della TAV che in pochi giorni ha raccolto decine di migliaia di adesioni.
A seguito del grande successo ottenuto, uno schieramento multipartitico ha deciso di appoggiare una manifestazione a favore del completamento della linea TAV.
Per chi non lo sapesse tale opera mai come adesso rappresenta una scelta strategica, essa infatti, destinata al trasporto merci su rotaia ad alta velocità snellirebbe e non poco il traffico delle attuali autostrade, ormai intasate da mezzi pesanti costretti a percorrerele a causa di una evidente mancanza di infrastrutture adeguate a supportare il traffico merci.
Il governo ha bloccato in questi giorni il terzo valico detto anche dei Giovi, opera quasi interamente costruita e che avrebbe giovato alla salute del nostro impianto autostradale favorendo il traffico dei mezzi pesanti verso e dall’europa ai porti liguri.
Il Crollo del ponte Morandi, vittima del traffico selvaggio di pesanti mezzi stracarichi di merci è la inevitabile conseguenza di una politica attendista che invece di puntare al progresso ha creato i presupposti per una tragedia.

La cancellazione della TAV, ovvero dell’unica opera rimanente causerà l’inevitabile retrocessione dell’Italia verso economie più povere ed inconsistenti, ormai incapace di essere competitiva e dinamica, guidata più da interessi stranieri che dal reale volere del popolo, masse plagiate ad arte da banditori iniqui dalla infima statura morale ed intellettuale.
Vi esortiamo quindi a partecipare a questa pacifica manifestazione per far sentire la voce di una nazione che non accetta ne’ mai accetterà di essere ostaggio dell’imbecillità e del populismo.

Sabato 10 Novembre a Torino alle ore 11.00 davanti alla Prefettura, Piazza Castello.

Christian Longatti

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