PECULATO: PREGIUDICATI E CONDANNATI LIBERI DI “GOVERNARE”

Di schifezze tutti i governi di questo mondo ne hanno fatte a bizzeffe ma, osservando il comportamento dei salviniani ci rendiamo conto della bassezza a cui ormai ci hanno abituato.
Con loschi intrighi di palazzo hanno fatto passare una legge che di fatto salva, come la popolare carta del Monopoly, tutta quella massa di volgari pregiudicati e condannati che Salvini si è trascinato dietro, dai bassifondi di partito da cui proviene.
Insomma, a quanto pare per non perdersi gli amichetti servili che voterebbero qualsiasi cosa in cambio di un dorato scranno, Salvini ha orchestrato una manovra da manuale per salvare capra e cavoli.
Se già prima i servili salviniani più che uomini e donne erano zerbini al servizio dei sacri desideri del padrone autarchico, oggi quale ruolo ancor più degradante e svilente accetteranno per continuare a mangiare la pagnotta che tutti noi cittadini nella nostra infinita imbecillità gli consentiamo di deglutire?
L’emendamento Vitiello, ripropone un netto ammorbidimento del reato di abuso d’ufficio e di peculato, ma chi è l’amichetto di questi pregiudicati e condannati?, scopriamolo insieme.
Catello Vitiello, deputato eletto con M5S a Castellammare di Stabia con oltre il 46,48% dei voti, finito poi nel gruppo Misto dopo essere stato espulso da M5S in quanto massone, tanto da essere oratore della loggia Sfinge aderente al Grande Oriente d’Italia.
Eccolo il personaggio, un individuo ben immanicato abile con la politica, evidentemente spregiudicato e che non disdegna di sporcare il suo nome con una legge che rappresenta forse il più profondo abisso di questo governo indecente.
Ma chi ha salvato questa utile pedina del potere?,  ecco i nomi dei due più inquietanti.
Innanzitutto Riccardo Molinari, Condannato a 11 mesi, attuale capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati, amicissimo di salvini e zerbino n°1, responsabile di un peculato di 1.158 euro a cui sono stati inflitti anche 5 anni di interdizione dai pubblici uffici.
Roberto Cota, l’uomo delle mutande verdi che fece scalpore in Piemonte per essere riuscito a portare la lega in regione e vedersela poi sfuggire a causa appunto dell’accusa di peculato.
Tralasciamo i nomi di chi aveva patteggiato, dimostrandosi incontrovertibilmente colpevole, tanto li trovate tutti in questo articolo (https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/03/spese-pazze-piemonte-a-una-settimana-dalludienza-i-consiglieri-restituiscono-il-maltolto/938262/).
Quindi ricapitoliamo, salvini vuole salvare i suoi leccapiedi, il movimento 5 stelle si oppone, interviene un massone che ripresenta la proposta di “ammorbidimento” del reato di peculato esattamente come esposto dai leghisti e grazie ad un nefando magheggio riesce a farla approvare.
Risultato: hanno vinto i criminali e gli intrallazzatori a scapito di tutti noi cittadini.
Bravi, Sette Più

Christian Longatti
Andrea Gunetti

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