“CLIMA” D’ODIO, lettera aperta a Greta Thunberg

Cara Greta Eleonora Thunberg Ernman, predichi un’idealistica utopia che mai si avvererà.

Ben vengano le dichiarazioni di eguaglianza e popolar livellamento a favor dello popolo impauperito e sparuto.
Ben vengano le ciarliere critiche da bar rivolte alli governanti tutti dello globo terraqueo.

Accogliamo volenterosamente le utopie che tuttavia tali rimangono, e perfortuna aggiungiamo noi.
Giacchè è tanto chic abbandonare la nefasta vettura a motore termico per ridurre i gas inquinanti se si hanno li danari per comprare una Tesla, con buona pace di Elon Musk.
E’ nobilissimo smettere di mangiar carne se si hanno li danari per gli integratori alimentari che necessariamente si devono assumere in una dieta vegana.

E’ bello parlarne nei salotti radical chic tra dame educate e benpensanti che poi però nell’intimità delle loro dimore razzolano male come la maggior parte dell’umanità.

Tu chiedi di abbandonare l’oro nero che arricchisce i potenti, ben venga, e poi?
Quanti popoli che vivono quasi esclusivamente di quei prodotti dovranno soffrire la povertà e la fame?
Quante aziende chiudere e quanti dipendenti perdere il lavoro per il sogno di un mondo più giusto ma che è incompatibile con l’essenza stessa dell’essere umano.
La ricetta Thunberg prevede la sovversione del sistema, che a ben guardare sarebbe anche bello ma che purtroppo perdura da oltre 3500 anni, impostoci da padroni disumani e volgari “Dei” antropomorfi.
Gli aerei inquinano e quindi basta aerei, basta automobili, basta tutto.
Che l’umanità soffra indicibili pene e che guerre e cadaveri ci sommergano pare che non le importi.
Queste infatti sarebbero le conseguenze delle sue richieste, morte e distruzione.
L’egoismo dell’uomo e la sua profonda ignoranza lo rendono, insieme alla sua evidente inadeguatezza empatica, chiave di volta della distruzione del mondo, solo togliendo la pietra potremmo risolvere il problema, al prezzo però della caduta dell’intero arco.
Nessuno cederà mai i suoi privilegi, il vantaggio sul prossimo è fondamentale in una società di individui asociali e aggressivi.
Il bene dei molti conta più di quello dei pochi solo se quei pochi sono dei pezzenti ignoranti, poiché la storia ci insegna che il potere perdura, pur modificandosi ed evolvendo e tuttavia mantenendo le sue logiche nefaste caratteristiche di potere e controllo.
Greta, non stai difendendo nulla, hai creato l’ennesimo recinto culturale fatto di fondamentalisti ed ignoranti come tutti gli altri.
Parole belle le tue ma completamente distaccate dalla realtà socioeconomica globale.

Se si vuol cambiare il mondo e si vuole far capire il messaggio ambientalista lo si deve cambiare dal basso, non con grandi convention e comparsate in  parlamento, istituzioni interplanetarie, copertine di giornali e Nobel per la pace. 

Si deve dare l’esempio!
Ci si deve impegnare concretamente con azioni sul campo!
I cartelli, gli slogan, le canzoni, le interviste, i premi, le riunioni coi potenti sono tutti retaggi della politica e della palude umana in cui ci hanno costretto a vivere.

L’azione è l’esempio, l’azione è il mantra di chi vuol cambiare veramente il mondo.
Se a fronte dello scempio che abbiamo fatto di questo pianeta l’azione ancora non si è palesata significa che a nessuno frega niente.
Imponeteci quindi con leggi e regole ferree i nostri doveri verso questo pianeta, imponeteci pene severe, puniteci e relegateci.
La spada ed il bastone sono le uniche guide dell’umanità, tralasciate per cortesia a favor dell’intelligenza di alcuni, esempi di ridicolo altruismo fintamente illuminato.
Non ci servono bimbe con le treccine alla Pippi Calzelunghe, lo sappiamo che siamo delle bestie, e non ce ne vergognamo.

Christian Longatti
Andrea Gunetti

Un pensiero riguardo ““CLIMA” D’ODIO, lettera aperta a Greta Thunberg

  • 18 Marzo 2019 in 9:02 pm
    Permalink

    Perché perdere tempo a scrivere a una ragazzina con sindrome di Asperger?
    .
    “La sindrome di Asperger è un disturbo pervasivo dello sviluppo, imparentato con l’autismo.
    Diversamente da quest’ultimo, però, la sindrome di Asperger non provoca ritardi nell’acquisizione delle capacità linguistiche. Inoltre chi soffre di questo disturbo non presenta un ritardo cognitivo, per questa ragione è comunemente considerata un disturbo dello spettro autistico “ad alto funzionamento”. Il termine fu coniato dalla psichiatra inglese Lorna Wing in una rivista medica del 1981 in onore di Hans Asperger, uno psichiatra e pediatra austriaco, il cui lavoro non fu riconosciuto fino agli anni novanta.”

    Risposta

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