ANCHE GLI ALBANESI SFANCULANO SALVINI

Quando parliamo di Italia in questi giorni, e sopratutto quando a parlarne sono i paesi stranieri con cui nel corso dei secoli abbiano avuto dei rapporti diplomatici, parliamo di Giuseppe Conte.
Un uomo che provvidenzialmente si è trovato, suo malgrado, nel momento più grave mai vissuto dal nostro paese da oltre settant’anni, alle redini di un complicato e pastosissimo sistema burocratico e politico.
Conte è l’uomo chiave in questo complesso sistema di poteri ed alleanze, interessi e necessità che lega e divide al contempo tutte le nazioni del pianeta.
Non esistono protocolli preconfezionati che rispondano a questa crisi globale e quelli dei paesi che si credevano pronti hanno dimostrato la loro inefficacia in meno di due settimane.

Ognuna di queste nazioni risponde come farebbe qualsiasi di noi, chi con la collaborazione e chi con la chiusura, terrorizzati nel vedere tutti i sacrifici e gli infiniti castelli di carte politici crollare miseramente e lasciarli con un pugno di mosche in mano.
L’Albania, paese povero ma fiero ha optato per una politica di collaborazione e ci ha inviato un contingente medico.
Dono preziosissimo ancorché giunge appunto da una nazione dichiaratamente povera di mezzi.

Ma fiera a tal punto di dare i natali a persone come Sonila Alushi, una blogger che a seguito dell’invio dal suo paese degli aiuti alla nostra nazione ha tenuto a precisare, in una lettera al fulmicotone, di come il suo popolo non si sia dimenticato degli insulti di salvini ne’ tantomeno delle responsabilità del governo di centrodestra del 1997 per aver ostacolato con ogni mezzo (invece che aiutare) i profughi albanesi in fuga dalla guerra su imbarcazioni di fortuna come la Katër i Radës che affondò con le sue 120 anime speronata da una corvetta italiana.

Una donna con gli attributi che ha esplicitato che gli aiuti non sarebbero giunti se al governo ci fosse stato il cazzaro verde con i suoi leccaculo impomatati.

A quelli che ancora credono che il capitone avrebbe gestito l’emergenza in modo più consono voglio porre una domanda:
credete forse che sia l’isolazionismo e la solitudine socio-politica la vera risposta a questa crisi?
Credete forse che dopo questo momento tragico sia possibile per una nazione qualsiasi rialzarsi con le sue sole forze?
Non cogliete il messaggio che a gran voce reclama questo virus con la sua esistenza?
Siate uniti ci dice, ci esorta ad una visione differente, ad una maggiore responsabilità ed ad una necessaria evoluzione socioeconomica.
Siate furbi, il trasformista di milano va bene per uno spettacolo ilare in un teatro di quart’ordine, non certo alla guida di una nazione moderna ed evoluta come l’Italia.

Christian Longatti

 

“L’Albania si è mostrata solidale a questo Paese non a lei Signor Ministro. L’Albania è un popolo di migranti, è un popolo generoso e ospitale nonostante ancora povero. E sopratutto l’Albania non dimentica di essere stata aiutata dai suoi vicini italiani, ma non dimentica anche le sue dichiarazioni disprezzanti. O le becere frasi dei suoi seguaci scritte nei muri della Lombardia come ad esempio: “Albanesi tutti appesi!” Oh no, noi non dimentichiamo la dichiarazione della vostra deputata (ai tempi Lega Nord) e allora Presidente della Camera, Irene Pivetti, che senza il minimo pudore e sensibilità, disse che gli albanesi ANDAVANO BUTTATI A MARE! E a mare ci finimmo davvero pochi giorni dopo: si chiamava Katër i Radës quella piccola nave affondata a Otranto. Ci morirono 81 di noi tra bambini, donne, uomini giovani e vecchi. Chiamarono quel naufragio “La Tragedia del Venerdì Santo” (28 Marzo 1997). Piangemmo quei morti da nord a sud e un intero Paese si vestii di nero. Ma poi i barconi ripartirono, era questione di sopravvivenza e lei lo sa bene anche se fa finta di non sapere. Lei fa finta di non capire perché la gente lascia casa e rischia la vita in mare. Lei fa finta Ministro, fa finta su molte cose, anche sul fatto che il più grande problema di questo Paese, a sentir lei, sembra siano gli immigrati. Non abbiamo avuto il tempo di asciugarci le lacrime per i morti di Genova e Civita, che ecco che arriva lei con le sue crudeli decisioni per farci piangere e vergognare di altre vittime! Non siamo riusciti a consumare qualche giorno di lutto per quelle perdite e capirci qualcosa sulle responsabilità di quel crollo, che ecco che rispuntano le sue lagne puntando il dito solo verso gli immigrati! Per non parlare della fuga dei capitali, della disoccupazione, della Mafia, del degrado sociale, della povertà in crescita, ecc. Tutto in ombra!

Oggi dice nei suoi comizi, quelli dove i suoi fan si divertono con il suo triste sarcasmo, che l’Albania si è comportata meglio della Francia!! Suvvia Ministro, sappiamo bene che la Francia non si farà il minimo problema per questo suo ridicolo paragone. E sappiamo bene anche come la pensa su di noi: fosse stato per lei e i suoi, noi albanesi non saremmo stati accolti allora e non saremmo ben accettati nemmeno oggi.

L’Albania, posizionandosi al fianco dell’Italia, si è dimostrata riconoscente e generosa perché questo Paese se lo merita e questo Paese non è rappresentato solo da lei.

Non usi questo bel gesto a suo favore personale, non ci tratti da stupidi. Grazie”!

Sonila Alushi

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