LA GUERRA DI SICILIA

Il granaio di Roma si trasforma in questi tempi di delirio politico nel centro d’Italia, a quanto pare stiamo per assistere alle più combattute elezioni regionali da qualche anno a questa parte.
La necessità di portare a casa il maggior numero di preferenze questa volta ha uno scopo che oltrepassa il canale di sicilia e giunge fino al continente, inondandolo di acredine e di arrivismo, è la sintesi del potere.
Schieramenti teoricamente uniti ma idealisticamente e realisticamente divergenti come Forza Italia e Lega Nord si giocano il tutto per tutto per dimostrare all’elettorato nazionale di avere solide basi per governare il paese, sostegno popolare ed idee teoricamente realizzabili.
Oggi la dichiarazione di Beppe Grillo che ha dichiarato:” vinceremo noi, a partire dalla Sicilia” ha acceso ulteriormente gli animi dei contendenti al governo di questa regione.
Giancarlo Cancelleri del movimento pentastellato, 42 anni, di Caltanissetta, ci aveva già provato nel 2012, quando la sua lista aveva perso ma lui aveva conquistato un seggio in Consiglio regionale.
Uomo perfetto per i grillini poichè porta avanti la logica della parentopoli a 5 stelle in quanto sua sorella Azzurra è stata eletta alla Camera nel 2013 sempre con i grillini.
Sebastiano Musumeci, detto Nello (Militello in Val di Catania, 21 gennaio 1955), è un politico italiano, corre per il centro destra ed è decisamente un politico della vecchia guardia, in politica dall’età di 15 anni, nelle giovanili dell’MSI.
Un politico di carriera che vanta al suo attivo incarichi di primissimo piano come Presidente della provincia, Parlamentare europeo, Sottosegretario al Lavoro.
Corre con la lista #Diventerà bellissima che raccoglie il sostegno di tutti partiti e le liste di destra del territorio.
La carta del PD è invece Fabrizio Micari, ingegnere meccanico e ricercatore presso l’Università degli Studi di Palermo, professore associato di Ingegneria chimica, gestionale, informatica e meccanica, ordinario all’università degli Studi di Palermo, direttore del dipartimento di Tecnologia meccanica, preside della facoltà di Ingegneria e dal 2013 presidente della Scuola politecnica.
È stato visiting professor della École nationale supérieure d’arts et métiers di Parigi e delegato del rettore per la gestione dei rapporti di ricerca con l’Unione Europea.
Nel luglio 2015 è stato eletto rettore dell’Università degli Studi di Palermo.
Una lotta senza quartiere, ma gli osservatori bramano di avere tra le mani gli exit poll per verificare se gli sproloqui politici di matteo salvini abbiano sortito il necessario effetto ottundente sull’elettorato o se, come speriamo, i siciliani si dimostrino sufficientemente astuti ed intelligenti da ricordarsi degli insulti che il Salvini stesso amava ripetere dal pratone di pontida.
L’uomo camaleonte vuole i vostri voti ma non vi rispetta, non vi ama, non ama le bellezze della vostra regione, ama solo il potere che deriverà da una sua tristerrrima vittoria.
Se volete votare a destra, votate tutto ma non lui, sarebbe come pagare per essere portati al patibolo.
Dal nord la Sicilia in questi giorni non sembra più quel luogo lontano, caldo, assolato, scenografia stupenda dei racconti di Camilleri e di Sciascia ma una terra in guerra, con città devastate e strade divelte, prati e colline sventrate dalle bombe, una terra in cui idealmente si sta combattendo una guerra civile, una guerra che vede anteposte la cultura e l’ignoranza, il bene ed il male.

Christian Longatti
Andrea Gunetti

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