INDIGESTIONE DI SOVRANISMI

Ieri ho assisto ad una scena agghiacciante…

Ero al ristorante cinese dove vado abitualmente, ad un certo punto si sono presentati dei clienti molto distinti, ho compreso dai loro discorsi che uno era un imprenditore, un’altro un giornalista ed infine il figlio dell’imprenditore stesso.
Parlavano di calcio, covid, lavoro, vacanze, frequentazioni… tutto bene fin qui, anzi avevo anche scambiato qualche parola attratto dalla lungimiranza culturale dell’imprenditore (senza però prender parte alla tavolata).
La serata era fresca e frizzante, gli avventori ad uno ad uno si erano ritirati, ma quel tavolo no, solido come una roccia nella tempesta rimaneva a tediare i proprietari che desideravano solo chiudere bottega.
Le bottiglie di birra occupavano ormai tutta la tavola ed erano presi da una discussione che li portava ad alzare spesso la voce… capii che si era giunti alla politica!.

L’imprenditore si lamentava della eccessiva pressione fiscale, dell’assillo di chi non lo capiva in famiglia e per i troppi aiuti finanziari che dava alla politica e dei pidocchiosi sindacalisti…
Il giornalista gli dava ragione sbocconcellando dati da stratega di piazza affari, il terzo ascoltava un po’ tra il confuso e lo smarrito.
Dalla birra di era passati ai superalcolici e con essi la ricetta politica si delineava sempre più nitida, dai ragionamenti si era passati agli slogan!
“Convenite con me che la situazione è insostenibile?! Se avessi la possibilità risolverei io tutti i problemi!” asserisce l’imprenditore.
“Blocco navale!”
“Fuori a calci nel culo! ”

“Li chiamano migranti economici e il Pd dice che dobbiamo prenderne il più possibile” rincara il giornalista.
“Vogliono lavorare? Abbiamo i campi, le fonderie le catene di montaggio dove nessuno vuole stare… ecco l’idea!”

“Sono nati per fare gli schiavi e schiavi saranno! Hahaha!”continua l’imprenditore.

Il ragazzo tenta di sedare gli animi:
“Dai cerchiamo di non alzare la voce, del resto si è fatto tardi…” .

“Ma tu cosa ne vuoi capire marmocchio del cazzo, la politica la fanno quelli che si sono fatti da soli non le checchette!” gli risponde il padre.

“Cosa ne pensi del barboncino di Milano? Anche secondo te fa tic tac?” il giornalista.

“Quello è un poverello che si arrabatta… ascolta me che conosco i fatti.. Bossi l’ha ripulito e gli ha dato 2 lire in tasca e quello si è prostituito finché non si è attaccato a un cazzo più grosso! Bravo è bravo! Non si discute, però senza imprenditori come noi non va da nessuna parte! Ognuno ha un prezzo e tutti siamo in vendita, perfino questo scemunito qui di fianco! Ahahaha” risponde l’imprenditore

“Quindi pensi che il sovranismo sia una bolla di sapone?” chiede il giornalista.

“Cosa penso io? Hahaha”
“Partiamo dal fatto che questo Paese è pieno zeppo di smidollati!”
“I politici sono pedine nelle mani dei partiti e i partiti sono nelle mani degli imprenditori gli imprenditori sono schiavi del profitto il denaro governa il mondo… ma da chi è controllato?
Da chi è stato creato questo sistema di controllo? È tutto una scala, non so se mi segue..”. risponde l’imprenditore.

“Ma certo le lobby, gli ebrei e i cinesi i russi” asserisce il giornalista.

“È evidente che lei non può capire, non si offenda ma è una persona piuttosto limitata.” evidenzia tranchant l’imprenditore.

A questo punto gli animi si surriscaldano e dall’assurdo si giunge al parossismo.

“Mi avevano avvertito che lei era uno stronzo!” sbotta il giornalista.

“Io sono uno strumento, mi definisco un facilitatore, lei vuole i soldi e questo è il suo limite.
Lei sarà sempre usato da persone come me.” risponde con sufficienza l’imprenditore.

“Io vado a pagare, forse è meglio che adiamo” dice il ragazzo che ormai comprende che si sta degenerando.

“Bravo vai a dare i soldi ai gialli smunti! Guarda ti faccio vedere io come si fa!”
La sedia stride, si alza a fatica e urla il conto! Il proprietario dopo un attimo arriva e presenta il dovuto (scontrino alla mano) l’imprenditore tira fuori delle banconote e le fa cadere ai suoi piedi e poi dice biascicando: “raccogli schiavo!”.
Il proprietario indietreggia dicendo di non voler problemi (da dietro al bancone appaio 2 bambini) l’imprenditore si porta la mano al portafoglio e butta in faccia altre banconote al proprietario… ridendo.
A questo punto il figlio dello smargiasso inizia a raccogliere i soldi da terra e si gira per andare alla cassa,  l’imprenditore colto da furia cieca lo afferra per il collo e dice rivolgendosi al giornalista: “Vedi, è per colpa di gente come questa che la nostra Patria è in mano agli stranieri! Se ci fosse ancora lui..”. E con uno scatto fulmineo alza il braccio destro al cielo e pronuncia “Sieg heil !!!”.
Poi si allontana dal locale urlando nella via in direzione dei balconi da cui la gente guardava sgomenta “Oggi vi è andata bene, ma il domani è nostro! Sieg heil!! Il fuhrer vive nei nostri cuori! Sieg heil!”
Col giornalista alle calcagna che zompava qua e là con lo smartphone in mano….

Il ragazzo rimasto solo stringeva ancora in mano le banconote e le lacrime gli rigavano le guance… ma la sua voce era ferma e chiara.

“Questi sono vostri, mi scuso e mi vergogno per mio padre” .

Questo è accaduto il 3 Settembre 2020 a Torino.
Io ne sono testimone.

Andrea Gunetti

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