CHE BARBA, CHE NOIA, RAIMONDO!

La raffinatezza e semplicità nell’arte del sollazzo, definito da alcuni “all’inglese”, suscitò un primo successo col programma a stampo satirico “Uno, Due, Tre” andato in onda sul “Programma Nazionale”, la Rai, all’epoca unica trasmittente televisiva, al fianco di Ugo Tognazzi, non senza rischi di polemica e censura: i due protagonisti, in vista di una dei loro spettacoli, condivisero l’idea di rivisitare in chiave comica il celebre “scherzo della sedia” accaduto al Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi all’epoca in carica, alla scala di Milano, durante un tentativo di galanteria nei confronti di una signora. 

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THE 100: LA SERIE TV CHE COSTRINGE AL SILENZIO DI GIUDIZIO

Non è raro nell’immaginario dell’uomo pensare alla fine del mondo e al suo annientamento. Ma pensare all’uomo non basta: alcune delle sue ossessioni hanno preso forma attraverso romanzi, racconti e pellicole cinematografiche. Fintanto che ci si approssima al termine della quarantena, che vedrà forse l’opportunità di uscire a partire dal mese di maggio, L’Ingrato coccola ancora una volta i suoi lettori con una recensione alla serie TV andata in onda sui canali Mediaset prima, e su Premium poi, che ha colpito e incollato alla TV migliaia di spettatori nel mondo: stiamo parlando di The 100.

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CINEMA DA QUARANTENA!

La redazione de L’Ingrato non lascia soli i suoi lettori e cerca di accondiscendere alle esigenze e diletti di ciascuno: tra le prime proposte, infatti, ecco una breve lista di film per grandi e piccini, alcuni conosciuti, altri davvero originari e atti a far riflettere a cui segue link del trailer. 
Di seguito si riportano i titoli, con una breve panoramica e annessi link

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CETTO LA QUALUNQUE E CHECCO ZALONE: SCACCO MATTO ALL’ITALIANO MEDIO.

“Cetto C’è Senzindubbiamente” e “Tolo Tolo”: nel primo, padrona la politica e l’orientamento inesistente del popolo italiano in materia; nel secondo, immigrazione e politica, estera e locale. Per chi ha avuto modo di recarsi al cinema noterà che, in entrambi i casi, gli affari pubblici vengono affrontati sotto interessanti prospettive, amaramente veritiere: incapacità di giudizio, massificazione, esasperato radicamento ove non ci sono più nemmeno semi da piantare, superficialità politica e popolare.

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L’HOMME QUI RIT (L’uomo che ride) Victor Hugo – 1869 – RIASSUNTO E LINK

Questo romanzo secondo Garzanti è stato scritto con una tecnica compositiva basata su uno dei più collaudati espedienti narrativi: l’agnizione, ossia la rivelazione finale della vera identità di un personaggio.
Ma Hugo ne fa qui un uso spregiudicato, dissolvendola nel momento stesso in cui la realizza.
Il protagonista, infatti, non può strapparsi la “maschera” dal volto: essa è il suo volto, prefigurazione di uno smarrimento dietro il quale si nasconde l’inconsapevole disgregazione interiore.
Per i suoi chiaroscuri gotici, l’atmosfera onirica, per l’incisività dei suoi personaggi, squadrati in antitesi irrisolte, per la potenza della storia, in cui gli istinti primigeni e brutali convivono fianco a fianco con una tenera, luminosa umanità, “L’uomo che ride” suscitò disagio e sconcerto al suo apparire ed è tutt’ora un romanzo molto discusso.

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BOHEMIAN RHAPSODY, THE MOVIE

Bohemian Rhapsody si. Bohemian Rhapsody forse. Bohemian Rhapsody decisamente no. Questa recensione, che mi piace definire più una sorta di “tossico” punto di vista, arriva a ben quattro mesi di distanza dall’uscita nelle sale italiane del film sulla storia dei Queen e di Freddy Mercury. Giusto il tempo per lasciare aperta la finestra sugli infissi della storia per fare arieggiare la stanza dove, finora, si sono susseguiti pareri e sentimenti contrastanti.

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BRANDON LEE, LA SORTE DI UN’ARTISTA MALEDETTO

Essere figli d’arte non sempre è una cosa semplice: tra i tanti che scelgono una vita agiata fatta di comodità nonostante la nomea del raccomandato, molti faticano a portare il peso del nome dell’illustre genitore. Questo perchè tutti si aspettano che possano raccoglierne l’eredità e replicare quanto fatto da loro, senza prendere in considerazione che c’è chi desidera intraprendere tutt’altra strada.

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ALLA FINE, DENTRO SIAMO TUTTI MOSTRI

La guerra del Vietnam è stata senza ombra di dubbio uno dei capitoli più tristi e sanguinosi della storia americana e della civiltà occidentale. Questo conflitto, costato il sacrificio di un’intera generazione che non voleva nient’altro che vivere i propri anni migliori in completa spensieratezza, rappresenta una ferita ancora aperta per gli Stati Uniti.

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QUENTIN TARANTINO, IL NOME DI UNA RIVOLUZIONE PULP

Genio, pazzo, precursore dei suoi tempi, sadico, fuori di testa, ladro di idee. Qualsiasi sia l’aggettivo che la gente usi per definire Quentin Tarantino è innegabile il fondamentale impulso che il regista ha dato al cinema degli ultimi vent’anni. La sua visione della Settima Arte ha permesso di portare il cosiddetto pulp verso una nuova frontiera, sdoganando ciò che prima era considerato uno spettacolo destinato ad individui privi di qualsivoglia gusto cinematografico, lontani anni luce dal cinema d’autore.

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TEX WILLER, L’EROE A CUI TUTTI DOVREMMO ISPIRARCI (In mostra a Milano)

Forse ce l’abbiamo fatta: abbiamo lo speciale sui 70 anni di Tex Willer.
A Milano al Museo della Permanente.
Sofferta colonna sonora quella del video: per avere Morricone ci vuole il bollo papale e una comunicazione scritta direttamente dalla Federazione dei Pianeti uniti….
Comunque nel video ci sono Tex Willer, Gianluigi Bonelli, e il curatore della Mostra Gianni Bono.
Abbiamo rimediato alla grande.

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