INTERNO GIAPPONESE

…Per questo pubblico cittadino si sviluppa una pittura di fruizione esclusivamente popolare i cui soggetti preferiti sono il teatro e le cortigiane; le scene di vita quotidiana, i paesaggi del Tokaido (la via costiera tra Edo e Kyoto) e le Scene Primaverili (cioè le stampe dal più esplicito contenuto erotico).

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SATIRA, COMICITA’ E GOSSIP MEDIEVALI: LE CANTIGAS DE ESCARNIO E MALDIZER.

Tra le più antiche arti ad oggi conosciute, la satira occupa un posto di rilievo: dall’Ellenismo fino ai nostri giorni, ha sovente mutato la sua forma, ma non la sua sostanza. Usata spesso per scopi politici e sociali, la satira beffeggia e critica il buoncostume e i protagonisti di un’epoca, mette in luce le contraddizioni e le falle di un sistema, promuove e incita al cambiamento. 

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LA VERITA’ E’ UNA DONNA NUDA

La verità di Gerôme, al riparo di un cortile verdeggiante, ci viene incontro urlando e minacciando. Perché la verità è così: una volta venuta fuori non può che scioccare ed è per questo forse che facciamo tanta fatica a farla uscire.

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CHE BARBA, CHE NOIA, RAIMONDO!

La raffinatezza e semplicità nell’arte del sollazzo, definito da alcuni “all’inglese”, suscitò un primo successo col programma a stampo satirico “Uno, Due, Tre” andato in onda sul “Programma Nazionale”, la Rai, all’epoca unica trasmittente televisiva, al fianco di Ugo Tognazzi, non senza rischi di polemica e censura: i due protagonisti, in vista di una dei loro spettacoli, condivisero l’idea di rivisitare in chiave comica il celebre “scherzo della sedia” accaduto al Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi all’epoca in carica, alla scala di Milano, durante un tentativo di galanteria nei confronti di una signora. 

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COLTIVARE LA NOSTALGIA PER DIVENIRE ARTISTI DEL DESTINO

L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme.
Due modi ci sono per non soffrirne, Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio

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QUANDO L’ALBERGO ERA PIO: GLI ANZIANI NEL DIVISIONISMO DI ANGELO MORBELLI

Tra le tante storie particolari che la pandemia consegnerà alla Storia c’è anche quella triste e crudele degli anziani ospiti contagiati, per non dire sacrificati, del Pio Albergo Trivulzio di Milano.
L’albergo fu aperto nel gennaio del 1771 per volontà del principe e filantropo Antonio Tolomeo Trivulzio che nel testamento aveva destinato la sua residenza milanese, adeguatamente ristrutturata, proprio al ricovero di quanti fossero “impotenti per età, per difetto corporale ed infermità, e questi dell’uno e dell’altro sesso […]”. 

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