IL GIORNALISMO PER LA POLITICA O LA POLITICA PER IL GIORNALISMO

Dubbi e annose questioni ci assalgono cercando di trovare una risposta a questa annosa domanda.
E’ la politica a trovare le informazioni che i giornalisti diffondono o sono i giornalisti a suggerire ai leader gli argomenti più caldi da diffondere populisticamente al popolo per ottenere voti e favori?
Laddove un tempo il giornalismo era ispirazione ad alti ideali letterari e sociali ai quali la politica solo poteva ispirarsi oggi è un pantano mediocre paritetico se non peggiore a quello politico al quale da’ ispirazione e spunto.
Leader mediocri assurgono all’agognato potere grazie a fantomatici divulgatori di populismi che sfruttando l’ignoranza dell’elettorato ottengono visibilità e danari.
Non vogliamo generalizzare ma così è, si è creata una forma di sinergia tipicamente italiana tra divulgatori e produttori di notizie che d fatto non solo svilisce entrambe le parti ma crea un clima di profondo malcontento e disillusione da parte dei cittadini che oggi non possono più fidarsi ne della classe politica che di quella divulgativa.
Cio nondimeno molti tra questi imbonitori sanno come gestire il pubblico, lo vezzeggiano, lo viziano e lo guidano, imponendogli forzosamente scelte logiche e decisioni che mai sarebbero prese da essi in considerazione.
Travalicando gli umani interessi dell’elettorato a fronte della strutturazione di recinti subculturali popolati da subumani idioti ed analfabeti funzionali essi giocano a far la parte degli dei in una scacchiera immonda.
Grillinismo, salvinismo, renzismo… ismi e risme d’idioti, carne da cannone in questo marzo che s’appropinqua carico di odio e rancore.

Christian Longatti
Andrea Gunetti

 

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