NON CONFONDIAMO IL FASCISMO CON LA BIECA IGNORANZA

Non dategli il vantaggio di una ideologia che non possiedono più e che comunque non capirebbero nelle sue particolari sfaccettature politico sociali.
C’era un tempo in cui destra e sinistra si confrontavano cercando di imporre le loro idee, estremi che convergevano in quella che divenne una vera e propria guerra, consumata con attentati, massacri e vendette.
Un tempo pervaso dall’odio e dalla strategia della tensione che oscurò la nazione per più di vent’anni.
Quei periodi sono fortunatamente passati e non torneranno, non servono più, oggi non serve terrorizzare l’elettorato con attentati e disordini, oggi bastano solo le parole di un disadattato qualsiasi, disposto a sparare qualche idiozia per comprarsi un target di elettori desiderosi di credere nell’ennesimo falso dio che come la maggior parte degli dei hanno solo a cuore il potere ed il proprio personale interesse.
Ecco il perché non ha senso definire il nuovo fenomeno di destrificazione nazionale come fascismo.
E’ solo una accozzaglia di ignoranti ed analfabeti funzionali che credono nell’ennesimo brigante.
Quando sento giorgia meloni che dice di volere l’ufficio dove Almirante lavorò mi viene da ridere.
Se Almirante fosse vivo la meloni non avrebbe mai potuto neanche avvicinarsi al potere che oggi ha, sarebbe probabilmente stata una fedele mogliettina fascista di qualche pezzo grosso di partito la cui maggior preoccupazione sarebbe stata cosa cucinare la sera al ritorno del suo maritino, ben attenta a presentarsi con la giusta mise per non offendere il gusto estetico del padrone di casa.
A qual punto avrebbe avuto anche un senso sentirla sbraitare:” sono una donna, sono una madre e sono cristiana”.
Probabilmente lo avrebbe urlato però con un profondo senso di sottomissione e rancore.
Siamo quasi nel 2020 ma vediamo ancora che la demagogia della destra e della sinistra pervade ogni discorso politico.
Che obsolescenza, che vecchiume.
Non c’è proprio nessuna destra oggi e nessuna sinistra, esistono solo spauracchi mediatici per ottenebrare le menti degli elettori.
Oggi abbiamo qualcosa di peggio, l’ignoranza, quella dei nuovi sovranisti che bontà loro sono incapaci di pensieri che vadano al di là di: “prima gli italiani” o quella dei neocomunisti che poveretti brancolano nel buio di una ideologia ormai sconfitta dalla storia.
E’ proprio questa profonda ignoranza che consente ai peggiori politici che abbiano mai calcato i palchi della nostra vituperata nazione di accaparrarsi i voti ed assurgere al potere.
Una ignoranza talmente profonda da essere ormai inconciliabile con la vita democratica di un paese civile e che ci spinge a domandarci come poter evitare che queste informi masse idiote possano avvicinarsi alle urne.
La democrazia ha segnato il passo ed è ora di qualcosa di nuovo e più pragmatico, un sistema che consenta ad uno stato di essere in grado di fare il bene di tutti senza essere ostaggio dell’ignoranza dei pochi.
Caro Vauro, noi ti rispettiamo, sei stato coraggioso ad andare a muso duro davanti ad un energumeno con un cervello grosso come una noce urlandogli “fascio di merda” ma hai sbagliato poiché non era fascismo quello che vedevi, era solo ignoranza, quell’ignoranza talmente profonda e radicata da non essere più neppure riconducibile ad un ideale, quell’ignoranza che a ragion veduta svuota gli individui di ogni umanità e li rende solo cose inutili e senza valore alcuno.
Vauro, ti sei trovato di fronte all’abisso, quell’abisso che molti ex leghisti conoscono bene e che li spinse a reagire con tutti mezzi per evitare l’ascesa del populismo salviniano e che costò loro l’espulsione.

Christian Longatti

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