LA POLITICA COLONIALISTICA PANDEMICA CINESE, GLI USA IN PERICOLO?

“La politica colonialistica pandemica Cinese e il triangolo drammatico di Karpman”

Una lettura transazionale delle dinamiche relazionali tra le potenze mondiali in merito all’emergenza sanitaria provocata dal coronavirus.

La nascita, la crescita e l’esplosione dell’epidemia da coronavirus dalla Cina verso i paesi occidentali può essere ben compresa se analizzata usando come termine di traduzione il paradigma del triangolo drammatico di Karpman.
Psicologo transazionale nel 1968 costruì questo modello per descrivere le relazioni interpersonali più difficili da vivere, capire, portare alla consapevolezza e risolvere.
Per descrivere le transazioni tra due membri di una relazione che si sviluppa all’interno dell’interazione tra tre ruoli, o protagonisti; la vittima, il persecutore, o carnefice, e il salvatore. Con la possibilità di uno “scarto drammatico” che determina lo scambio dei ruoli tra i membri relazionali.
La vittima può diventare il carnefice, o il salvatore, e viceversa. Se cambia il ruolo di un membro della relazione , cambiano di conseguenza tutti gli altri.
Potendo schematizzare si possono inserire i protagonisti in un triangolo rovesciato ai cui vertici si trovano i tre possibili ruoli ricoperti dai due membri della relazione. Secondo Karpman il “dramma” si consuma quando qualcuno passa da un ruolo a un altro, costringendo il proprio interlocutore a fare altrettanto.
Tenendo questo schema relazionale come riferimento nella narrazione dei rapporti tra le potenze mondiali, possiamo iniziare dalla “guerra dei dazi” perpetrata da Trump nei confronti dell’Altro al di fuori degli Stati Uniti. Dalla Cina, in primis, all’Europa, con toni più attenuati.
In questo caso è evidente da subito da chi siano ricoperti i ruoli, in particolare due. La Vittima e il Persecutore.
Trump, il Persecutore, contro tutti, le Vittime.
Difficile in questo caso intravvedere il Salvatore.
Ma le dinamiche delle relazioni possono riservare sviluppi inizialmente difficili da prospettare e intravvedere.
Arriviamo ai giorni nostri.
I primi casi di Coronavirus nella zona di Hubei, a Huan, poi l’esplosione dell’epidemia, la conta dei contagiati, dei morti, la moltiplicazione esponenziale dei numeri del contagio, il mondo intero che assiste tra preoccupazione e incredulità.
Il coronavirus si pone come il Persecutore, gli Stati occidentali pure, scettici, con atteggiamenti quasi da bulli, convinti che sarà un fattore di collasso per la Cina, senza un’iniziativa di comprensione, per non parlare di aiuto.
La Cina Vittima, inizialmente e durante la crisi sanitaria, disperatamente, affannosamente in cerca di un Salvatore, fa quadrato, tiene duro, costruisce in pochissimo tempo nuovi ospedali, chiude in casa 60 milioni di cinesi dimostrando profonde qualità di resilienza purissima.
Pian piano da vittima si trasforma, vivendo uno scarto drammatico ad altissimo prezzo, in Salvatore.
Lentamente i primi risultati, grazie all’obbedienza di un popolo abituato a seguire le regole, a vivere in un sistema dittatoriale, i casi di contagio scendono, i morti per il virus anche.
Il virus stesso si modifica in un fattore che lo trasformerà in Salvatore, per la Cina. Lo vedremo più avanti.
Ma nel triangolo drammatico di Karpman se cambia la natura di un fattore questo cambiamento va a cambiare la natura degli altri due ruoli relazionali.
Che fine hanno fatto i Persecutori? Chi diventerà la Vittima?
I Persecutori; Il coronavirus e gli stati spettatori, quasi compiaciuti nel loro silenzioso stare alla finestra, quasi godendosi lo spettacolo orribile della crisi cinese.
Chi prenderà il posto della Vittima?
La storia di questi giorni ci dice che la Vittima più eclatante e unica tra i paesi occidentali diventerà l’Italia, prendendo consapevolezza giorno dopo giorno della necessità di fare i conti con il Persecutore; il coronavirus.
Ma il copione si ripete e assieme al virus, non si vedono che altri Persecutori, gli altri stati europei e non, che puntano il dito sul belpaese, trasformando l’Italia e gli italiani in pericolosi untori, i cinesi occidentali, con cartine mondiali che ne amplificano il concetto. Gli italiani sono ovunque e sono “tutti” contagiati, si moltiplicano le dichiarazioni ufficiali che annunciano la volontà di interrompere ogni possibilità di contatto.
La storia si ripete e ciò che è da poco avvenuto in Cina si replica in Italia.
Tutto chiuso, in quarantena sessanta milioni di italiani.
Vittima e Persecutori sono ben chiari.
La Cina avendo risolto quasi definitivamente la crisi si trasforma in Salvatore dell’Italia, quell’Italia che aveva chiuso gli aeroporti ai cinesi trattandoli come untori solo poche settimane prima.
Il Ruolo di Salvatore da parte della Cina viene ad assumere una dimensione globale, nella misura in cui il virus si sta globalizzando, non essendo l’Italia l’unico paese alle prese con l’ epidemia.
Siamo alle soglie di uno storico passaggio del testimone, la Repubblica Popolare Cinese attraverso un’oculata politica economica ed una “severitas” ineguagliabile può diventare ciò che gli Stati Uniti hanno rappresentato per quasi tutto il secolo passato; i Salvatori delle sorti del mondo, quelli che “portavano la pace” risolvevano le crisi internazionali.
La dimostrazione parte dall’Italia, alla quale invia milioni di mascherine, migliaia di respiratori e mette a disposizione medici specialisti.
Il triangolo drammatico si delinea e sviluppa le proprie dinamiche pienamente; se cambia la natura di un ruolo, cambiano tutti gli altri.
Questa dinamica può permetterci di valutare le possibili conseguenze.
Cosa abbiamo di fronte?
Un Salvatore, La Cina (a meno che USA e ex URSS non siano in grado di smorzarne le velleità politiche.)
Una Vittima unica e dichiarata, l’Italia, che sta seguendo le indicazioni e le soluzioni prese da chi è appena riuscito a fare lo “scarto drammatico” (la Cina da vittima a Salvatore, sconfiggendo il Persecutore e di conseguenza anche i relativi persecutori, che ora “pendono dalle sue labbra”).
La strada è evidentemente segnata, gli stati che vedevano la Cina come un paese da evitare, ora l’hanno sostituita con l’Italia.
Si può prevedere un nuovo scarto drammatico nei prossimi mesi con un finale a sorpresa.
Proseguiamo senza indugio, seguendo il modello e la narrazione del triangolo drammatico iniziato dalla primaria relazione Trump contro tutti, con i dazi al posto del virus.
I paesi occidentali, hanno infetti dieci volte inferiori a quelli italiani.
Sono agli esordi del fenomeno, dicono, e le reazioni sono simili agli esordi in Italia. Minimizzano, forse per scongiurare, certamente con un po’ di sufficienza e sospetto verso gli italiani. Stesso atteggiamento avuto dall’Italia verso la Cina all’inizio della crisi.
Cosa possiamo prevedere con buona probabilità, visto ciò che la storia appena vissuta può insegnarci? Riferendoci sempre alle dinamiche dei ruoli del triangolo drammatico e i suoi “scarti”?
Semplicemente un ulteriore “scarto drammatico”.
L’Italia sta diventando un modello da seguire tanto che Van der Lyne ha detto “siamo tutti italiani” ,”l’Italia è solo da ammirare”. CI stiamo trasformando da Vittima a Salvatore, per cui i Persecutori, nel pieno dell’esplosione imminente dell’epidemia si siederanno nel posto occupato poco prima dall’italiano untore, cioè quello della Vittima, e sarà l’inizio del dominio del Salvatore primario; la Cina, che dall’alto della sua potenza economica, invierà mascherine, respiratori, medici, specialisti in tutto il mondo, creando definitivamente delle colonie frutto della pandemia che solo un Salvatore così immenso potrà affrontare.
Tutto chiuso ordinatamente per diverse settimane, e il ruolo di Vittima inizierà a passare di mano in mano, per poi essere tutti Salvati dai cinesi.
Rimane l’ultimo approdo del coronavirus, per tornare all’inizio della storia.
E sarà probabilmente il terreno più fertile per un virus che mal sopporta reazioni composte e organizzate.
Ma ora il percorso, il triangolo, andrà a prendere una connotazione diversa.
Perché nel paese della deregulation, del neoliberismo sfrenato, della separazione netta di poteri e competenza tra stati federali e governo centrale degli Stati Uniti d’America, appunto, del coronavirus definito “new hoax”, il nuovo inganno, da Trump, il virus avrà la strada spianata.
Negli Stati Uniti non troverà nessuno disposto a far da Vittima, e non arriverà nessun Salvatore.
E il virus, potrà mostrarsi in tutta la sua pericolosità.
Il neoliberismo è per tutti e non guarda in faccia a nessuno.
Nel paese dove nessuna ferie viene pagata, nessuna malattia viene pagata, dove ti possono licenziare liberamente da un momento all’altro, se mai un “lavoratore” venisse a sapere di essere contagiato, mai e poi mai a nessuno lo andrebbe a dire.
Una “democrazia” nella quale nessun tampone è assicurato gratuitamente dal servizio sanitario nazionale pubblico, inesistente negli States, nessuna assicurazione sanitaria privata mai potrà essere un argine alla pandemia in arrivo.
Questa sarà l’ultima fermata.
Senza nessuno scarto drammatico da giocarsi.
Senza nessun santo in paradiso dall’Oriente in arrivo.
Ma chi di spada (dazi) ferisce di spada (coronavirus) …
Giovanni Tommasini

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