PERCHE’ CERCHIAMO SEMPRE QUALCUNO DA ODIARE?

Una tentata rapina ed un ragazzino morto.
Un carabiniere che preferisce il suo Rolex alla vita di una persona.

Storie squallide che si intrecciano in luoghi dove purtroppo la “cultura” criminale ha radici profonde e dove un ragazzino di 15 anni può girare per strada senza frequentare la scuola impunito.
Disperati con disvalori alienanti l’avere diventa più importante dell’essere in questi luoghi, l’avere un Rolex per l’appunto.
Un orologio, un banale strumento meccanico destinato alla misurazione del trascorrere del tempo è stato l’oggetto di una contesa che ha causato la fine del tempo di un individuo e la radicale trasformazione di quello dell’altro che da carabiniere è diventato assassino.

Non ci sarebbe altro da dire ma purtroppo i media ed il popolo, infervorati si asserragliano sulle ragioni e sui torti dell’uno o dell’altro cercando disperatamente qualcuno da odiare.

Non perché della questione ce ne freghi veramente qualcosa ma per poter odiare meno noi stessi, per sfogare il profondo senso di inadeguatezza e di repressione che attanaglia il popolo non c’è niente di meglio che dargli in pasto qualcun’altro da odiare.

L’assassino, il ladro, L’immigrato o semplicemente il collega ed il vicino di casa.
Tutti odiano tutti in questa fantastica democrazia illuminata.
Tutti alla ricerca di chi è peggio di loro per sentirsi più bravi, più belli, più onesti.
Comprendere il vero marcio del sistema è l’unica cosa che ha senso fare e non scagliarsi inutilmente contro chi del sistema è solo una vittima.
Della ragione e del torto noi Ingrati ne abbiamo piene le palle, agogniamo il momento in cui questi puerili concetti saranno sostituiti con una coerente logica di crescita ed evoluzione sociale e più in generale della specie umana.

Christian Longatti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Translate »