EVIDENTI ECCESSI DELLE FORZE DELL’ORDINE

Sono numerosi ormai i casi di cui si sta occupando la Protezione Animali in questi giorni di quarantena.
Si tratta di persone che, spesso per non far morire di fame i gatti di colonia o i randagi liberi sul territorio (in molte Regioni la legge regionale prevede il “cane di quartiere” che va accudito), adottano tutte le misure di sicurezza personale e rischiando in prima persona si prendono cura di animali che altrimenti sarebbero abbandonati.
Purtroppo però questi volontari ed amanti degli animali sono stati troppo spesso multati e questo malgrado le indicazioni del Governo e quelle specifiche del ministero della Salute siano chiare: accudire un animale è uno stato di necessità, il lavoro volontario di chi si occupa di animali liberi non solo è consentito ma è indispensabile, necessario, indifferibile ed è espressamente consentito dal ministero della Salute, che permette gli spostamenti per questa finalità.

Ma allunghiamo l’elenco dei soprusi includendo anche multe fatte a chi portava spasso il cane insieme al proprio figlio o a mariti che andavano a prendere la consorte dopo una lunga giornata di lavoro (per altro da infermiera).
Il problema non sono le leggi poco chiare o inverosimili mancanze da parte del governo centrale.
Il Problema è più semplice e maledettamente triste: scarsa empatia e rigidità di chi dovrebbe difendere invece che punire, con comportamenti da esaltati tipici da sovranista patridiota.

Non abbiamo bisogno delle camicie nere ne tantomeno di quelle verdi.
Abbiamo bisogno di giustizia, di buoni esempi e di fiducia.

Il clima sociopolitico degenera a causa delle continue fake news salviniane gettate in pasto ai loro elettori cerebrolesi e dei servizi dei TG deliranti fanno la loro sporca parte in tutto questo andando a fomentare il senso di paura e quindi la necessità di protezione che passa sopra anche ai soprusievidenti delle forze dell’ordine e mai come ora è giunto il momento di schierarsi e con coraggio decidere se il mondo nel prossimo futuro, nel dopo Coronavirus, potremmo ancora accettare che la menzogna e la malvagità possano avere uno spazio politico in cui potersi esprimere o finalmente, con coscienza relegare questi comportamenti al passato, al vecchio, al desueto.

Christian Longatti

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