CHE BARBA, CHE NOIA, RAIMONDO!

«Se mi guardo indietro non ho pentimenti. Dovessi ricominciare, farei esattamente tutto quello che ho fatto. Tutto. Mi risposerei anche. Con un’altra, naturalmente.»

Oggi L’Ingrato vuole ricordare il compleanno di uno dei pilastri della TV italiana: nasceva a Roma, il 7 maggio 1922, Raimondo Vianello.

Terminato il percorso di studi in giurisprudenza, si getta a capofitto nel cinema e nel teatro, avendo l’opportunità di lavorare al fianco di personaggi illustri come Totò, Virna Lisi e Ugo Tognazzi. 

La raffinatezza e semplicità nell’arte del sollazzo, definito da alcuni “all’inglese”, suscitò un primo successo col programma a stampo satirico “Uno, Due, Tre” andato in onda sul “Programma Nazionale”, la Rai, all’epoca unica trasmittente televisiva, al fianco di Ugo Tognazzi, non senza rischi di polemica e censura: i due protagonisti, in vista di una dei loro spettacoli, condivisero l’idea di rivisitare in chiave comica il celebre “scherzo della sedia” accaduto al Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi all’epoca in carica, alla scala di Milano, durante un tentativo di galanteria nei confronti di una signora. 

Nel 1958 conobbe Sandra Mondaini, con la quale convogliò a nozze nel 1962, con la quale condivisa la vita, ma anche il lavoro. 

Gli anni Ottanta i Vianello scriveranno un pezzo di storia dello spettacolo: nel 1980 debutterà il primo spettacolo con iniziativa benefica atto finanziare la ricerca contro il cancro, dal titolo “Una Rosa per La Vita”, che sarà riproposto per i successivi due anni, con medesima finalità. 

Negli anni 90’ Vianello sarà invitato a condurre il Festival di Sanremo 98’, al fianco di Veronica Pivetti ed Eva Herzegovà. Fu inoltre ospite speciale, assieme a Mike Bongiorno e Corrado nello speciale televisivo di Maurizio Costanzo, intitolato “I Tre Tenori”, per commemorare i tre apripista della televisione italiana, come oggi la conosciamo. 

Non può mancare all’appello la sit-com Casa Vianello (1988-2007), che ha intrattenuto e incollato alla TV due generazioni in compagnia di episodi di vita vissuta, battute di spirito e risate genuine, così come lo erano i suoi protagonisti. Sarà impossibile dimenticare le buffe conversazioni di Sandra e la sua mania di fare pasticci con le coperte, rubarle a Raimondo che, dalla rassegnazione, si addormenterà con la sua amata rivista sulle gambe, a patto gli andasse bene e gli venisse risparmiato di non dormire sul divano!

Roberta Bagnulo 

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