TONINELLI, NUOVO COMICO O ENNESIMO INCOMPETENTE?

Questo governo ci ha ormai abituato a sparate di abissale ignoranza e concetti impronunciabili.
D’altronde dagli individui che lo compongono non ci si potrebbe aspettare null’altro che una continua e costante produzione di inutile mota dai vaghi connotati politici.
Iniquo nelle azioni come nei pensieri l’accozzaglia giallo-verde schiaffeggia l’elettorato con continue insulse dichiarazioni al limite dell’assurdo e ben oltre l’ilare.
Come tacchini sguaiati fanno a gara a chi la spara più grossa e malgrado le loro “doti” naturali fanno fatica a star dietro alle dichiarazioni del “ministro” salvini.

C’è chi però, pescando nella melma della sua contorta visione del mondo, riesce addirittura a pareggiare le assurdità salviniane seppur affrontando temi che di norma non offrirebbero il fianco a facili critiche.

Parliamo nella fattispecie del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Toninelli, un grillino a dirla tutta, cabarettista indefesso della XVIII legislatura si destreggia su improbi tricicli per le vie di Roma mentre starnazza frasi più adatte a “Zelig” piuttosto che ad un formale consesso politico.

Proponiamo qui un post del comicazzo per strapparvi un sorriso o una lacrima, scegliete voi, ben consci che il riso ed il dolore son due facce di una sola e trista medaglia.

“Qualche ignorante ancora discute la mia affermazione circa la possibilità di costruire un ponte multilivello e multifunzione. Si tratta di gente che non capisce come una grande opera possa condurre a riqualificare, a ridisegnare, a ripensare la vocazione di un’intera area, trasformando magari in luoghi da vivere e da fruire anche quei ‘non luoghi’ che oggi spesso vediamo essere le aree sotto i ponti, ricettacolo per lo più di degrado.
Non voglio sponsorizzare progetti specifici su Genova di cui pure molto si è parlato e che mi hanno colpito per la loro sostenibilità, bellezza, tecnologia e intelligenza. Voglio solo far notare che ripensare le opere pubbliche significa abbattere il più possibile il loro impatto ambientale e anche incastonarle al meglio nei contesti in cui sorgono, conferendo magari valore aggiunto a quegli stessi contesti.
Un luogo di mero transito può così diventare un luogo di vita. Animato e funzionale.
Solo chi è rimasto fermo a 50 anni fa non lo capisce.
Peraltro non serve nemmeno guardare troppo al futuro. Basta pensare al Ponte di Galata a Istanbul: un passaggio urbano di circa 500 metri, nato negli anni Novanta, sotto cui c’è una animata galleria commerciale e tantissimi ristoranti. Ebbene sì, ecco un ponte sotto il quale da anni si passeggia, si socializza. E si mangia. Cosa c’è di strano? . [… ] ” 

C’è tanto di strano ministro, strano è il tuo concetto di democrazia, tanto ardente da permetterti di definire ignoranti coloro che non sono d’accordo con le tue strambe visioni.
Strano è il tuo concetto di riqualificazione funzionale delle aree urbane depresse, del tutto aleatorio in un contesto urbanistico, più adatto ad un visionario futurista che ad un politico concreto ed affidabile.
Imbarazzante poi constatare che gli esempi riportati a sostegno della sua visione sono un ponte pedonale ad Istanbul ed un progetto a Stoccolma mai realizzato.

Ilarità a pacchi ma a Genova non si ride, a Genova si muore, si muore di malapolitica, di frasi fatte, di tweet e post idioti e pesanti come i blocchi di cemento che hanno spezzato in due la città.

Christian Longatti

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