CUM GRANO SALIS, ATUM, ARE, CONGIUNTI … GIUSEPPE, MA COME PARLI? 

È risaputo che il mondo sia suddiviso in persone colte, analfabete e volutamente analfabete. 

Oltre alle bimbe di Giuseppe Conte, non mancano le polemiche all’arzigogolato lessico giuridico utilizzato dal Presidente del Consiglio, a detta di alcuni volutamente adoperato per non far capire nulla ai “comuni mortali” di quanto sta accadendo negli ultimi giorni, settimane e mesi.

Eppure, è buffo pensare come gli stessi soggetti che criticano un linguaggio colto abbiano una connessione, un cellulare, risultano iscritti almeno ad un social network, usano almeno una volta al giorno un termine inglese senza nemmeno accorgersene, dimenticandosi, però, di coniugare correttamente un verbo in italiano e di adoperare una sintassi corretta. 

Tuttavia, pare che nonostante le critiche, Giuseppe Conte invogli a sua insaputa alcune persone a documentarsi sulle varie espressioni da lui stesso utilizzate durante le conferenze stampa; insomma, il lessico del Presidente del Consiglio desta curiosità. 

Analizzando e monitorando nel corso di questi mesi le ricerche sulla piattaforma Google.it, si nota tra le ricerche principali realizzate dagli utenti proprio le locuzioni di Conte, il che non è affatto male, dal momento che la politica e l’esercitazione di diritti e doveri coinvolgono ciascun cittadino nel dare una concreta risposta a tal proposito. 

In questa sede, cerchiamo di dare una spiegazione al termine “congiunto”, spopolato tra le ricerche della rete: congiunto è un termine piuttosto ampio, in termini giuridici utilizzato nel contesto di Conte, probabilmente è per riferirsi a parenti, familiari o qualsiasi relazione prossima alla persona. 

E “cum grano salis”? Trattasi di una locuzione latina con prima attestazione al I secolo d.C, nell’opera di Plinio il Vecchio dal titolo “Naturalis Historia”. Significa letteralmente “con un granello di sale”, usato ad oggi in termini figurativi con il significato di “con un po’ di discernimento”.

Sperando in un crescendo di curiosità, speriamo che Conte continui a spronare i cittadini tutti all’ampliamento del proprio vocabolario e (si spera) all’uso dell’italiano. 

Roberta Bagnulo 

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