UNA NAZIONE TRADITA

La complessa equazione che i quotidiani stanno sviscerando in questi giorni concernente il possibile governo pentasalviniano è, oltre che malsana, complessa.
La trade union di questi due movimenti va a cancellare in modo definitivo tutte le promesse elettorali fatte dai due leader (salvini e di maio) nel corso della campagna elettorale.
Di fatto l’esistenza stessa di questa alleanza definisce un nuovo e drammatico cambio di rotta della politica nazionalpopolare sul suolo italico, se dovessimo dare una definizione a questo tipo di politica la chiameremmo fanfaronaggine acchiappavoti nazionalpopulista (FAN).
La FAN per essere attuata necessita di elettori rissosi e fondamentalmente avulsi dalle complesse logiche della politica interna ed internazionale, meglio se facenti parte della categoria degli analfabeti funzionali o della categoria degli arraffoni e degli opportunisti, in sintesi dei poltronari.
Essendo una equazione possiamo provare a risolverla semplificandola, trovando un minimo comune denominatore, valutandone le incognite, definendone le ipotesi.
Questa alleanza nasce per ottenere potere, prestigio e denaro, elementi che rappresentano il nostro minimo comune denominatore.
Le incognite sono molte: la tenuta dell’alleanza, la condivisione dei punti da presentare all’elettorato, la credibilità di fronte al mondo, il sostegno della base politica, l’appoggio delle istituzioni e dei media.
Le ipotesi sono quelle di creare un governo fantoccio, inadatto a qualsivoglia tipo di decisione, in grado di transitare l’elettorato da questo momento di tensione fino ad un prossimo ed inevitabile ritorno alle urne.
Il risultato si traduce in costi:
L’ineluttabilità di ottemperare ad una nuova patrimoniale che scardinerà ancora di più le già provate tasche dei risparmiatori italiani,
L’aumento dell’IVA al 25%.
L’empasse burocratico derivante dall’immobilità del governo e della pubblica amministrazione.
L’aumento del divario dei tassi di interesse, che definisce l’interesse, sempre più basso, degli investitori verso il sistema Italia e la propensione a credere nelle sue garanzie.
Il netto calo di credibilità che subiremo sarà fonte di incredibili tensioni internazionali, rendendo l’alleanza europea sempre più scricchiolante e favorendo così le grandi potenze, USA, Russia, Cina, per citare solo le più importanti.
L’elettorato Italiano subirà tutto ciò come sempre in modo passivo, ma le prossime elezioni potrebbero sorprenderci, potrebbe verificarsi un incredibile calo di afflusso alle urne, causato dall’inevitabile perdita di fiducia del pubblico verso ogni forma di governo o potrebbero rinascere gli estremismi più radicali, ritenuto da molti l’unica soluzione a questo sistema degradato e fallimentare.
La responsabilità di tutto ciò va attribuita in primis alla persona di matteo salvini, reo di aver complottato per ottenere il potere a qualsiasi costo, costi che però, lo sappiamo bene, saremo noi elettori traditi a dover pagare.

Christian Longatti
Andrea Gunetti

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