CORTOCIRCUITO ALL’ITALIANA 

Ho sempre avuto una grande passione per la politica, fin da bambino, ed i miei genitori mi dicevano spesso che ero ancora piccolo per certi discorsi quando, ripetevo a pappagallo la propaganda che mi giungeva attraverso i canali d’informazione.

Ora, che sono un po’ più cresciuto, comprendo quello che mi volevano dire con i loro ammonimenti. 

Ma adesso mi trovo in una situazione imbarazzante, poiché a sostenere quelle posizioni propagandistiche son coloro che in precedenza tanto le osteggiavano.

Approfondire, documentare ed aggiornare costantemente le visioni politiche di questo o quello schieramento in base ai delicati equilibri geopolitici non serve più, tutto cancellato in un sol colpo di spugna! 

Un cortocircuito mentale che mi addolora e spaventa al tempo stesso. 

Com’è potuto accadere?!

A questi livelli non stiamo parlando di una regressione ma di un intorpidimento della classe media, tra chi si astiene dal voto e chi preferisce arrendersi. 

Ora i più mi attaccheranno dicendo che sono il solito giornalaio anti-salviniano pagato dai poteri forti per indottrinare gli sprovveduti che hanno dimenticato il Vangelo ed il Rosario a casa. 

Nulla di più sbagliato, poiché l’atteggiamento di cui vi parlavo poc’anzi risulta danneggiare maggiormente proprio le politiche di centro destra. Questo modus operandi, incentrato sui social network serve solo ad inasprire gli animi in alvei del tutto avulsi da tali barbarie.

La preparazione dei giovani politici è resa nulla, grazie alla scomparsa delle scuole politiche, comportando la creazione di pedine a comando, “pigia tasti” al momento delle votazioni. 

La forza del centro destra è sempre stata nei suoi uomini, non nei simboli di partito, ma l’abilità del giusto approccio politico in ogni situazione, l’esperienza nell’evitare i continui “sotterfugi di palazzo” tanto cari ad una sinistra vuota d’ideali e di certezze. 

Tutto spazzato via dall’ingordigia del voler apparire forti e spietati, contro tutto e tutti in un carosello di finzioni.

Andrea Gunetti

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